Da Certosa e Borgarello spunti sulla sanità mondiale

Emanuele Forte, blogger, esperto dell’investimento immobiliare e imprenditore, collabora con dei siti internet di Pavia, Certosa, Borgarello ed è molto attivo sul web attraverso i suoi canali.

Secondo il Bloomberg Global Health Index, l’Italia si aggiudica il titolo di Paese più sano al mondo, primo con un punteggio di 93,11% in una classifica che comprende altri 163 Paesi. Le variabili prese in considerazione sono diverse: aspettativa di vita, cause di morte, rischi per la salute come pressione alta e fumo, disponibilità di acqua pulita e rischio di malnutrizione. In Italia, infatti, l’aspettativa di vita è di 80 anni, contro i 52 dell’ultimo classificato, la Sierra Leone. Ma contro anche quelle nazioni note proprio per la loro longevità: quelle orientali (il Giappone con 89,15 punti e Singapore con 90,23), quelle del Nord Europa (l’Islanda – seconda in classifica – con 91,21 punti e la Svezia con 88,92) e la Spagna, al terzo posto con 89,19 punti. Nonostante, quindi, la crescita economica eccessivamente lenta degli ultimi anni, la disoccupazione giovanile che vede il 40% dei ragazzi italiani senza lavoro e il debito pubblico fra i più alti al mondo, gli italiani stanno molto meglio di americani, canadesi e britannici, che invece sono molto colpiti  da problemi di ipertensione, colesterolo alto e disturbi mentali.

L’alimentazione molto vegetariana e l’elevato numero di medici nel nostro Paese sicuramente sono tra i punti di forza. Tom Kenyon, medico e amministratore delegato dell’organizzazione mondiale Project Hope, ha detto che l’Italia avrebbe persino un “eccesso di medici”. Ma è davvero così?  I dati Ocse – Organisation for EConomic Co-operation and Development – in Italia si contano 3,9 medici ogni 1000 abitanti. Il numero è abbastanza elevato, tanto da porre l’Italia al quinto posto della classifica riguardante il numero complessivo di persone nel mondo che si occupano di cure e assistenza medica. Al primo posto la Grecia con 6,29 medici ogni 1000 abitanti, seguita dall’Austria (4,9 ogni 1000 abitanti), dalla Germania (4,05) e dalla Svizzera (4,04).

I dati di questa ricerca sulla sanità del popolo italiano, però, sono in contrasto con i numeri registrati dal rapporto Osservasalute di un anno fà. Era infatti emerso, per la prima volta nella storia del nostro Paese, un calo della speranza di vita: 84,7 anni per le donne, 80,1 per gli uomini, in confronto ai dati del 2014 che registravano 80,3 anni per gli uomini e 85 per le donne. Questo calo significativo, seppur lieve, pare sia dovuto ad un minore impegno per la prevenzione e un maggior numero di fumatori.