Green-LogoE’ una notizia che si attendeva ormai da oltre 20 anni e sembrava non ci fossero tante possibilità di vittoria, ma lo scorso 19 maggio il governo ha sorpreso tutti, dando il via libera definitivo alla legge che rende a tutti gli effetti “penali” i delitti contro l’ambiente.

Si è trattato di un argomento molto dibattutto, ma che senza dubbio andava affrontato, prima o poi: l’ambiente è un bene da preservare e visto che sono ancora molti coloro che non vogliono rendersene conto, è necessario adottare misure che almeno incentivino la gente ad adottare dei comportamenti corretti e rispettosi.

Sono quattro, quindi, i nuovi reati che andranno ad entrare nel codice penale: il delitto di inquinamento ambientale, il delitto di disastro ambientale, il delitto di traffico e abbandono di materiale di alta radioattività e quello di impedimento di controllo. Se quindi fino ad ora esisteva un sistema sanzionatorio che puniva le condotte con contravvenzioni piuttosto lievi, che non servivano certo a scoraggiare i più, adesso si parla finalmente di pene detentive che vanno dai 2 ai 15 anni con un inasprimento delle sanzioni con multe dai 10 ai 100 mila euro a chiunque abusivamente provocasse “una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili: delle acque e dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo; di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna”.

Nel caso in cui, poi, venissero accertate lesioni o morte di altre persone, le pene andranno dai 2 ai 10 anni di reclusione.

Si tratta di una nuova conquista, volta finalmente a prevenire e scoraggiare illeciti che possano in qualche modo provocare danni all’ambiente; una conquista che ormai si attendeva da anni ma che finalmente è arrivata: dimostrazione che il pensiero green sta iniziando a conquistare sempre più coscienze e che le problematiche legate all’ambiente, forse, iniziano a preoccupare anche la classe dirigente del nostro Paese, alcuni esempi ecclatanti riguardano ad esempio il discusso olio di palma ma anche molti altri prodotti.

Il passato è passato, comunque, e sono ancora diversi i reati ambientali che attendono di essere inseriti nel codice penale. Vale però la pena valorizzare questo provvedimento, che è già un primo passo in avanti verso un modo di concepire il mondo un po’ più attento alle risorse e ai beni preziosi che ci circondano.

Di Editore