Negli ultimi anni, al centro dell’attenzione vi è la controversia tra il diritto di cronaca e dall’altra parte il diritto alla reputazione del soggetto leso. Tali diritti sono esattamente l’uno il contrario dell’altro, ma non per questo non devono essere entrambi esercitati. Ciò vale a dire che, nel caso ad esempio di notizie di cronaca che riguardano reati, il diritto di cronaca -per un determinato periodo di tempo- dovrà prevalere sul diritto alla reputazione della persona, che è oggetto della stessa notizia di cronaca. Infatti, affinché sia applicabile il diritto alla reputazione e quindi che vengano rimosse tale notizie, bisogna prima far valere il diritto di cronaca, ovvero il diritto all’informazione da parte del pubblico. Ciò che però è fondamentale è che, terminato il tempo necessario affinché la notizia sia stata appresa dal pubblico, questa possa essere rimossa dal web, poiché causa una lesione della reputazione personale e professionale.

Infatti le notizie di cronaca che compaiono sui motori di ricerca come Google, rappresentano un vero danno alla reputazione personale, in quanto incidono sulla vita della persona lesa, per un periodo indefinito. Ogni persona ha diritto all’integrità morale, vale a dire che ogni persona ha un proprio valore sociale, che in buona parte dipende da ciò che la gente percepisce di questa, sia a livello personale che lavorativo. Ecco che nel momento in cui vi sono delle notizie online negative sulla persona, si viene a ledere il diritto alla reputazione perché si viene a compromettere la dimensione sociale e lavorativa del soggetto. A favore di tale tesi, ovvero di salvaguardare il più possibile il diritto alla reputazione dell’individuo, è la Corte di Giustizia del Senato Italiano, la quale ritiene che bisogna eliminare eliminare tutto ciò che rappresenta diffamazione per il soggetto. La possibilità di eliminare le notizie diffamatorie online, è stato definito come il nuovo

diritto all’oblio. Ma che cos’è diritto all’oblio? Il significato diritto all’oblio fa riferimento alla possibilità di rimuovere dai risultati di ricerca, il contenuto delle notizie negative per il soggetto che fa richiesta.

Tuttavia, il diritto alla cancellazione dei dati personali, ovvero in giurisprudenza diritto all’oblio, deve rispettare determinati criteri, tra cui il diritto di cronaca. Infatti, il diritto all’oblio Google, tiene in considerazione prima di tutto l’interesse del pubblico di potersi documentare su specifiche vicende di cronaca. Ecco perché per la Cassazione Diritto all’oblio non è possibile stabilire una formula standard, in quanto bisogna valutare caso per caso, tenendo in considerazione l’attualità della notizia, la pertinenza, la valenza, etc.. ll Garante Privacy diritto all’oblio è l’Autorità che tutela tale diritto e vigila sul corretto funzionamento di questo. E’ importante però tenere presente che, affinché la richiesta possa essere presa in carico e non essere rifiutata immediatamente, bisognerà reperire tutta la documentazione necessaria che dovrà essere dettagliata e soprattutto efficiente sia da un punto di vista legale che informatico.

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